Fare attività fisica combatte il cancro

L’importanza dell’attività fisica nella lotta contro il cancro è sempre più confermata dalla ricerca scientifica, che negli ultimi anni ha approfondito i meccanismi alla base di questo effetto benefico. Un ruolo cruciale è svolto dal microbiota intestinale, l’insieme di microrganismi che popolano il tratto gastrointestinale, il quale risulta essere un mediatore fondamentale nell’interazione tra esercizio fisico e risposta immunitaria contro le neoplasie.

L’esercizio fisico e il microbiota intestinale: una sinergia contro il cancro

Studi recenti hanno dimostrato che praticare regolarmente attività fisica induce modifiche significative nella composizione e nella funzionalità del microbiota intestinale. Queste variazioni promuovono un aumento della diversità microbica, associata a una maggiore produzione di metaboliti come gli acidi grassi a catena corta, noti per le loro proprietà antinfiammatorie e immunomodulanti. In particolare, l’esercizio aiuta a mantenere l’integrità della barriera intestinale, riducendo la permeabilità e prevenendo l’ingresso di sostanze infiammatorie che potrebbero favorire lo sviluppo tumorale.

Una ricerca pubblicata nel 2025 ha evidenziato che l’attività motoria regolare modifica positivamente il profilo del microbiota, incrementando la presenza di batteri benefici come i Lactobacilli e i Bifidobatteri, noti per la loro capacità di stimolare la risposta immunitaria e modulare positivamente l’ambiente intestinale. Questi cambiamenti sono associati a una migliore regolazione dell’infiammazione sistemica, riducendo così il rischio di insorgenza e progressione di vari tipi di tumore.

Meccanismi immunitari e prevenzione oncologica

L’esercizio fisico non agisce solamente a livello locale intestinale, ma influenza anche il sistema immunitario in modo più ampio. Il miglioramento del microbiota intestinale favorisce la produzione di cellule immunitarie antitumorali, come le cellule natural killer e i linfociti T citotossici, che sono fondamentali nel riconoscimento e nell’eliminazione delle cellule cancerogene.

Inoltre, l’attività fisica regolare riduce i livelli di citochine pro-infiammatorie e aumenta quelli di citochine antinfiammatorie, contribuendo a creare un ambiente meno favorevole alla crescita tumorale. Questo effetto è particolarmente importante nei pazienti con neoplasie già diagnosticate, dove l’esercizio può migliorare la risposta alle terapie oncologiche e ridurre gli effetti collaterali.

Implicazioni per la salute pubblica e raccomandazioni

Alla luce di queste scoperte, è sempre più evidente che l’esercizio fisico rappresenta una strategia non farmacologica preziosa per la prevenzione e il supporto nel trattamento del cancro. Le linee guida internazionali attuali consigliano almeno 150 minuti settimanali di attività aerobica moderata, integrata con esercizi di potenziamento muscolare, per ottenere benefici significativi sulla salute generale e sul sistema immunitario.

L’attenzione al microbiota intestinale apre inoltre nuove prospettive per interventi combinati, che includano dieta, probiotici e attività fisica per ottimizzare la risposta antitumorale. Studi in corso stanno valutando come personalizzare i programmi di esercizio in base al profilo microbiotico individuale, per massimizzare l’efficacia della prevenzione oncologica.

In sintesi, l’attività fisica si conferma un pilastro fondamentale nella lotta contro il cancro, non solo migliorando la qualità della vita ma intervenendo direttamente su processi biologici chiave mediati dal microbiota intestinale e dal sistema immunitario.

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Redazione